
05 Giu Shunt portosistemico nel cane
COS’È LO SHUNT PORTOSISTEMICO NEL CANE
Lo shunt portosistemico nel cane è un vaso anomalo che permette il passaggio diretto nel circolo sistemico del sangue portale proveniente da stomaco, intestino, pancreas e milza, che quindi by-passa il fegato.
Esistono due tipi di shunt portosistemico nel cane: extraepatico e intraepatico, ciascuno dei quali può essere congenito o acquisto.
SINTOMI ED ESAMI PER DIAGNOSTICARLO
Recentemente abbiamo diagnosticato uno shunt portosistemico in un cane: una nostra paziente, la piccola Zara, cane femmina Pinscher nano di 5 mesi, che ci è stata portata per crescita stentata.
La paziente presentava diverse problematiche, la cui origine era evidentemente comune.
SINTOMI SHUNT PORTOSISTEMICO
La cagnolina al momento della visita pesava 1,7kg, nonostante la sua età prevedesse un peso maggiore e presentava vari sintomi e disagi:
- diarrea,
- disoressia (inappetenza)
- sintomi neurologici che si intensificavano dopo ogni pasto
- ipertermia – che si è però sviluppata durante il ricovero in clinica
ESAMI VETERINARI EFFETTUATI
- Esami del sangue
- Ecografia
- TC in bianco e con mezzo di contrasto
ESAMI DEL SANGUE
Come prima cosa a Zara sono stati fatti gli esami del sangue, dai quali è risultata evidente un’insufficienza epatica in seguito alla quale Zara è stata ricoverata.
ECOGRAFIA
All’esame ecografico il fegato di Zara era di dimensioni molto ridotte rispetto alla norma ed ha stato evidenziato un vaso anomalo tra la vena porta e la vena cava facendo sospettare la presenza di uno shunt porto-cavale. Inoltre i reni erano di volume maggiore rispetto alla media.
TC IN BIANCO E CON MEZZO DI CONTRASTO
Zara è stata poi sottoposta ad esame tc in bianco e con mezzo di contrasto che ci ha fornito la diagnosi definitiva: shunt extraepatico congenito porto-cavale associato a microepatia e nefromegalia.
TERAPIA SOMMINISTATA PER SHUNT PORTOSISTEMICO NEL CANE
Dopo una stabilizzazione farmacologica di alcune settimane ed un’alimentazione vegetale Zara è stata sottoposta ad un intervento chirurgico.
L’operazione si è resa necessaria per chiudere lo shunt portosistemico tramite l’applicazione di una fascetta di cellophane e di una clip vascolare che gradualmente faranno ridurre fino a stenotizzare il vaso anomalo.
ESITO FINALE
Ad un mese di distanza dall’intervento Zara sta molto bene: non ha più avuto crisi, ora pesa 2 kg, gli esami del sangue sono migliorati, il fegato al controllo ecografico è aumentato di dimensioni. Lo shunt infatti non è più presente e non sta più prendendo farmaci.